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Coez a Milano ha “fatto un bel casino”

Scritto da il 16 Luglio 2018

Grande successo per Coez a Milano. Venerdì 13 luglio la tappa milanese del “Faccio un casino Tour”. Sold out dopo pochissimi giorni di prevendite.

Grande successo per Coez a Milano, al secolo Silvano Albanese, classe 1983, nato in provincia di Salerno e cresciuto a Roma. Sicuramente uno dei casi discografici più eclatanti dell’ultimo anno.

Da writer, a rapper, ma soprattutto cantautore, perchè se le sue rime sono tipiche del mondo rap.

Le emozioni che trasmette e le storie che canta Coez nelle sue canzoni sono sicuramente più vicine al mondo dei cantautori.

Inizia a fare a musica a 19 anni, lui e due amici fondano il “Circolo Vizioso” e producono il loro primo mixtape. Un paio di anni più tardi il loro primo disco ufficiale “Terapia” prodotto da Ford78 e Sine.

Nel 2007 con i due membri del “Circolo Vizioso” Luci degli Unabombers e Hube fondano il colletivoBrokenspeakers. Nel 2011 il suo singolo “Non erano fiori” entra nella top ten della classifa GFK e viene molto apprezzato dalla critica.

Venerdì 13 luglio la tappa Milanese del “Faccio un casino Tour”, sold out dopo pochissimi giorni di prevendite.

L’inizio del concerto previsto per le ore 22.00, pochi minuti dopo Coez ancora non si fa vedere e la folla inizia ad acclamarlo “Silvano, Silvano…”

Ore 22.10… finalmente il momento tanto atteso è arrivato e l’artista, in pochissimi minuti scalda l’atmosfera già calda di per sè… già perchè a Milano quella sera faceva davvero caldo, l’afa era insopportabile.

Dopo un paio di pezzi si scusa per il ritardo e promette che troverà il modo di farsi perdonare e con quel suo accento romano ricorda al pubblico che è siamo pronti per “fare un bel casino”.

Durante lo show non mancano certo i suoi pezzi più noti come La musica non c’è, E yomama, Occhiali scuri e Faccio un casino che ha letteralmente fatto esplodere Carroponte, soprattutto quando Coez-Silvano fa il bis chiedendo ai suoi fan di fare più casino possibile.

Coez, più che un rapper il ragazzo della porta accanto, che resta quasi senza parole nel vedere la folla che conosce anche i suoi primi esperimenti musicali, un ragazzo che nei suoi testi parla di emozioni e sentimenti, delle difficoltà di tutti i giorni, racconta storie di vita, la sua, che certo non dev’esser stata proprio una passeggiata.

Un musicista che, forse complice anche il periodo in cui è cresciuto, si è fatto le ossa da solo, nessun talent nessun video virale su YouTube.


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